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venerdì 22 febbraio 2013

BERLUSCONI, NIENTE COMIZIO A NAPOLI. LA SVIZZERA LO GELA SULL'IMU

La Svizzera gela Berlusconi sull'Imu. Il Cavaliere  ha promesso agli italiani la restituzione dei 4 miliardi di euro sborsati per l'Imu sulle prime case. Miliardi che verrebbero garantiti dalla copertura finanziaria della Svizzera, attraverso un accordo tra Berna e Roma.
Secondo l'ex premier l'accordo è in via di concretizzazione, ma non è dello stesso parere il ministro della Finanza svizzero, Eveline Widmer-Schlumpf: «A causa del periodo elettorale in Italia, considerata l'incertezza sull'esito del voto, al momento è difficile prevedere quando si concluderà il negoziato, iniziato con il Governo Monti». «Anche pensando che l'accordo venga firmato entro quest'anno - ha concluso il ministro elvetico - Non potrebbe entrare in vigore prima del 2015».




BERLUSCONI, SALTA IL COMIZIO A NAPOLI Silvio Berlusconi ha deciso di non prendere parte al comizio di chiusura a Napoli. All'ex premier, a quanto si apprende, sarebbe stato sconsigliato di andare per i problemi causati da una forte congiuntivite e dovendo poi partecipare questa sera all'appello finale in tv.Berlusconi si collegherà a Napoli per un videomessaggio.
DELUSIONE TRA I FAN Le bandiere erano pronte e i fan pure. C'era chi, pur di provare a farsi la foto con Silvio Berlusconi, era arrivato alla mostra d'Oltremare, a Napoli, due ore prima l'inizio dell'intervento. E invece ora è il momento della delusione, soprattutto tra i fan del Pdl, dopo che c'è stata la conferma che Berlusconi a Napoli non verrà. Silverio Formisano, con moglie al seguito, era già più che pronto ad applaudire il suo «eroe».
«Io di Silvio sono innamorato da 20 anni - racconta - voto per lui a prescindere, perchè lui, per tutti noi, rappresenta il futuro. Se ci credo alla storia dell'Imu? Certo, io credo a tutto quello che dice. Mia moglie voleva farsi fotografare con lui, ora non ci resta che vederlo nel videomessaggio». Italo Lento, pensionato, conferma: «Berlusconi è l'uomo del fare. Per voi giornalisti è più facile criticarlo ma noi italiani alle vostre chiacchiere non ci crediamo».
Al padiglione 6 della Mostra d'Oltremare per la chiusura della campagna elettorale di Berlusconi erano arrivate anche molte televisioni straniere: dalla Germania, dalla Svizzera, dalla Norvegia, dalla Francia, ben tre dal Giappone. «Come mai tanto interesse per il comizio di Berlusconi? - Dice la corrispondente della Nippo Tv Sachiko Higashida - perchè in Giappone Berlusconi rappresenta un simbolo, del bene e del male. Per la verità i giapponesi a noi chiedono questo: ma perchè gli italiani votano Berlusconi?».

APERTO UN FASCICOLO SULLA LETTERA La procura di Roma ha aperto un fascicolo intestato 'atti relativi à, ossia privo di ipotesi di reato e di indagati, in merito al caso della lettera sul rimborso Imu, a firma Silvio Berlusconi, recapitata a numerosi cittadini. Il fascicolo ha preso spunto da un esposto del candidato alla Regione Lazio di Rc, Gianfranco Mascia.
Secondo Mascia, dietro la lettera sul rimborso Imu si cela una sorta di voto di scambio. L'esponente di Rivoluzione Civile, ha chiesto, con un esposto presentato due giorni fa alla procura, di valutare l'eventuale sussistenza di profili penali. I reati ipotizzati dal candidato alla Pisana sono quelli di truffa e di violazione dell'articolo 97 del Testo Unico della Legge Elettorale.

BERSANI: DA NOI SCELTE RADICALI Alla vigilia del voto, l'augurio di Pier Luigi Bersani, ospite al forum dell'ANSA, è una citazione in latino del poeta Catullo: il 25 febbraio «sia un giorno da ricordare» per l'Italia e anche per il centrosinistra. Il candidato premier del centrosinistra mostra fiducia e azzarda previsioni sull'esito elettorale. Se rivendica di «non aver mai sottovalutato Grillo» a differenza di altri partiti, l'impressione da sempre è che «è una colossale eresia» che l'elettorato di destra in fuga si rifugi nel centro di Mario Monti che non farà «faville».
Dopo una campagna elettorale breve ma non meno pesante, il leader democrat sostiene di non portare il segno delle offese degli avversari. «Io sono molto tollerante e non mi offendo mai, neanche per gli insulti», assicura Bersani che si dice invece «molto preoccupato» dal rischio che l'antipolitica di Grillo vinca «sulle macerie» e impedisca che dalle urne esca «un governo del cambiamento».
Cambiamento che Bersani intende avviare se vincerà con un riformismo «temperato nel tratto ma piuttosto radicale nelle scelte» con un metodo che unisca «un cambiamento con coraggio ma in modo da creare fiducia e rassicurazione». Un governo che prenda per le corna il problema della crescita dopo la cura del rigore: «Io sono contro le manovre. Il deficit inizia ad essere sotto controllo ma è l'economia reale che non va», è l'analisi del leader Pd anche alla luce degli ultimi dati sulle stime di crescita del Pil, rese note dalle previsioni economiche invernali della Commissione Ue.
La sfida è rilanciare la crescita, mantenendo i vincoli di bilancio firmati con l'Europa pur in un impegno a correggere la rotta europea. «Intendo mantenere - garantisce Bersani - i patti finchè restano tali ma cercando anche di ragionare assieme agli altri in Europa per dire: cerchiamo di riflettere ed avere un atteggiamento un pò più simile - seppur nelle condizioni diversissime che ci sono - agli Stati Uniti». L'ossatura del rigore «va mantenuta ma a quella traiettoria vanno aggiunti investimenti per il lavoro». Ma per realizzare le riforme la condizione fondamentale è la governabilità.
Sull'esito elettorale il leader democrat è consapevole che pende la spada di Damocle dell'exploit del M5s. «Grillo è stato sottovalutato ma non da me - incalza il leader Pd - è da un bel pò che denunciavo questa disaffezione della gente. Perchè noi abbiamo fatto le primarie? Il Pd è stato l'unico a fare un gesto per riavvicinare la gente alla politica». Se il comico genovese preoccupa perchè il rischio è che «questo cambiamento porti un cumulo di macerie», l'avversario del Pd resta il Pdl con la Lega.
«Non ho la sfera di cristallo - afferma Bersani - penso che i nostri avversari siano il Pdl e la Lega perchè sono loro che ci hanno portato fin qui». Se il candidato premier del centrosinistra non sottovaluta «la destra perchè- dice - so che c'è», Bersani pensa che sul centro troverà confermate le sue previsioni: «Ho sempre pensato che il centro non potesse incrociare qualche sommovimento profondo nel paese, penso sia una colossale eresia. L'elettorato di destra in fuga non va a inseguire le posizioni moderate. Ho sempre pensato che comunque il risultato di una formazione centrista non avrebbe fatto faville».